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il divario generazionale sempre più ampio, sta portando le organizzazioni a focalizzarsi su nuovi modi per promuovere l’apprendimento intergenerazionale, conservare le conoscenze e garantire l’acquisizione del nuovo e necessario know how.
Benefici del Reverse Mentoring
Il Reverse Mentoring è il processo che permette lo scambio di conoscenze tra giovani con una forte attitudine al digitale e risorse con una più lunga esperienza lavorativa.
Un efficace iniziativa di Reverse mentoring può apportare numerosi benefici all’organizzazione:
– Leadership più competente: entrambe le parti possono condividere esperienze e conoscenze: questo aiuterà i futuri leader dell’organizzazione.
– Superamento del digital gap: le competenze digitali sono fondamentali e le giovani generazioni possono aiutare quelle meno giovani a diventare più confidenti con gli strumenti digitali.
– Fidelizzazione e valorizzazione dei dipendenti: nuovi arrivati e senior possono sentirsi più motivati e coinvolti, maturando un maggior senso di soddisfazione nei confronti del lavoro e dell’organizzazione.
– Promozione di diversità ed inclusione: implementare il reverse mentoring rafforza la collaborazione e un ambiente lavorativo più inclusivo.
– Aumento della produttività: un programma di reverse mentoring efficace, supporta una cultura di apprendimento, inclusione e crescita economica.
Ecco perché il reverse mentoring può essere un modo fantastico condividere conoscenza e portare innovazione e risultati alla tua azienda.
Passaggi per un Reverse Mentoring di successo
Affinché una partnership di Reverse Mentoring dia i risultati sperati, è importante:
1) Scegliere i giusti partner: non forzare un rapporto di reverse mentoring tra persone che non hanno interesse a collaborare tra loro. Scegli dei colleghi che possano effettivamente condividere e scambiarsi reciproche competenze.
2) Definire obiettivi chiari: Quali competenze ed esperienze sono richieste? Cosa si vuole raggiungere tramite la relazione di mentoring? Discuti delle aspettative coi colleghi interessati.
3) Promuovere una cultura di feedback: il feedback non è sempre facile da accettare o dare, specialmente se da o verso colleghi di professionalità differenti tra loro. Aiuta a comprendere l’importanza del feedback per entrambe le parti.
4) Lavorare sugli stili di comunicazione: età differenti significano diversa cultura, forma mentis ed etica. È Meglio mandare una mail o un messaggio su WhatsApp? Fare una chiamata o incontrarsi di persona? Verifica che entrambe le parti siano sensibili alle preferenze comunicative dell’altra persona.
5) Monitorare i processi: controlla regolarmente che entrambe le parti siano felici della collaborazione e stiano imparando quello di cui necessitano.
Viene promosso qualche programma di Reverse Mentoring nella tua azienda?
Qual è l’aspetto più difficile nel gestire questo tipo di relazioni?